14.5.12

i caffè sospesi

Ultimamente sto leggendo questo libro, e oggi ho letto una cosa che mi sembra sia molto d'attualità.

26 dicembre

Mi dicono che a Napoli c'è il costume, non so se di sempre o di questi giorni, di ordinare un caffè e pagarne qualcuno in più di quello che si è preso. Per esempio, quattro persone entrano, si siedono, chiedono quattro caffè e dicono: " Più tre sospesi". Dopo un po' si presenta un povero alla porta e domanda:"C'è qualche caffè sospeso?" Il cameriere guarda il registro degli anticipi, per verificare il saldo, e dice:"C'è". Il povero entra, si beve il caffè e se ne va, suppongo ringraziando per la carità. A me, questo sembra bello. Si tratta di una solidarietà spicciola, è vero, ma se questo spirito si rafforza finiremo per andare al ristorante e pagare due pranzi, entrare in un negozio di scarpe e pagarne due paia, comprare un pollo e lasciarne due pagati, e così via. Del resto, sembra che non avremo altro rimedio. Visto che lo stato adempie sempre meno e sempre peggio ai suoi obblighi verso i cittadini, spetterà a questi prendersi cura della società prima di trasformarci tutti, tranne i ricchi e i ricchissimi, in poveri da elemosinare, e dunque senza nessuno che ci paghi un caffè.

Lanzarote 1994


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